E’ in programma per questa sera, dalle 19,30, nel Museolaboratorio di Città Sant’Angelo l’inaugurazione della mostra “Tavolo perimetro” di Marco Brandizzi, a cura di Enzo De Leonibus. Per l’artista romano è occasione di presentare insieme lavori recenti e meno. La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 19 alle 23, tranne il lunedì e il martedì, fino al 15 settembre.
Brandizzi prima di tutto guarda al linguaggio: quel processo elementare di mediazione umana a cui l’artista rivolge “meccanica” attenzione alla ricerca dei primi segni significanti a cui è stata affidata la possibilità di configurazione teoretica. Poi, all’idea, ovvero quella forma suprema con cui, secondo itinerari analogici, è possibile per noi considerare in sintesi l’esserci in atto e in potenza (col permesso di Aristotele), in pensiero e in azione. E così, seguendo Brandizzi e i suoi lavori, torniamo a vedere, a toccare attraverso figure il nostro rapporto con il mondo esterno che, in quanto esso esiste per l’occhio, si fonda in primo luogo sulla conoscenza e sulla rappresentazione di spazio e forma che rendono abitabile il mondo come sistema di eventi. Infatti, spazio e forma sono risultati dall’elaborazione concettuale umana e Brandizzi non a caso gioca con l’apparente non presenza di quest’ultima per rafforzare, ancora una volta, che abbiamo sempre a che fare con relazioni, con funzioni, con condizioni e che le “cose sostanziali” non sono più prioritarie, applicabili come un tempo. E proprio a proposito del tempo, Agostino ha affermato che in fondo non esistono tre tempi diversi, ossia il passato, il presente e il futuro. Siamo invece capaci di pensare tre diversi aspetti del tempo, tutti riguardanti il tempo presente appunto. C’è il presente di ciò che è passato, il presente di ciò che è presente, e il presente di ciò che è futuro: il primo lo chiamiamo memoria, il secondo concezione, il terzo aspettazione. È sempre su molteplici orientamenti possibili che la soggettività basa i suoi diversi tipi di oggettività: ciò non si pensa, ma lietamente si sente, si avverte nel mentre queste opere di Brandizzi ci vengono incontro, offrendoci il dono di rivisitarci.
Data Inserimento: 11/07/2015
Data Ultima Modifica: 11/07/2015